Passeggiata tra le spiagge del Gargano in una mattina di novembre

E siamo a novembre... ed è anche sabato... i bagni in mare ormai sono terminati.

Che fare?

Le giornate ormai sono fredde ma, quando il meteo ci regala ancora mattine soleggiate, la cosa migliore da fare è prendere la macchina fotografica e uscire per godere dei panorami unici della costa Garganica.

Secondo me, pur conoscendo e apprezzando molto gli scorci del litorale nord del Gargano, dalla stupenda Peschici a Rodi ai laghi di Lesina e Varano e oltre, i panorami a cui sono più affezionato, quelli più spettacolari grazie alle pareti molto più alte della costa,con le falesie bianche e lavorate dal mare e dal tempo, sono quelli a Sud, da Vieste fino ai faraglioni di Mattinata.

Ok, allora mi sono messo in macchina e, partendo da Vieste, ho deciso di raggiungere Cala della Pergola, nei pressi del noto centro vacanze di Pugnochiuso, a circa 20 km da Vieste.

 

La strada, sia perché qui ci sono nato, sia per lavoro, mi è famigliare ma, nonostante tutto, non smette mai di affascinarmi.

Appena dopo il lungomare Mattei, dopo un breve tornante, si scollina e si costeggia la “baia di Portonuovo” con il suo caratteristico isolotto a poca distanza dalla spiaggia.

Si prosegue tra curve dolci tra uliveti e pinete e si arriva alla “baia di San Felice”, una piccola ma meravigliosa baia in cui è presente l’ultima spiaggia di sabbia del versante sud. Da qui in poi le spiagge saranno fatte di piccoli ciottoli colorati, che daranno all’acqua tonalità più chiare e smeraldine.

Sempre restando nella baia di San Felice, si raggiunge la vicina “Torre di San Felice”, testimonianza delle antiche torri di difesa costiere nate per contrastare le incursioni Saracene. Sotto la torre (restaurata malamente in epoca recente e in attesa di nuovo splendore) la sosta è obbligatoria per chiunque sia di passaggio da queste parti in quanto si può ammirare uno degli scorci più caratteristici e fotografati (forse il più fotografato) dell’intera costa garganica. Da qui lo sguardo si posa sul maestoso “Architiello”, un arco naturale di pietra calcarea che si tuffa in mare con la cittadina di Vieste sullo sfondo in lontananza.

 

Proseguendo verso sud, tra pinete sempre più fitte, si giunge alla “baia di Campi”, alla sua spiaggia di ciottoli, al suo isolotto (si, un altro!), al suo mare limpido e gli scogli bianchi.  L’ingresso alla spiaggia è garantito dall’entrata del camping che la circonda (l’auto in piena stagione si è invitati a parcheggiarla fuori, lungo la strada) o da un sentiero (un po’ ripido per alcuni) laterale alla spiaggia.

Lasciando questa splendida spiaggia si prosegue imboccando la sinistra, in direzione di Pugnochiuso.

 

La strada ora, a causa del traffico praticamente azzerato dopo il caos estivo (chi passa da Campi e vuol proseguire per Mattinata o Foggia non devia per Pugnochiuso come ho fatto io, ma prosegue dritto bypassando questo tratto di strada) e la folta presenza di animali, principalmente cinghiali, volpi, caprioli e “vacche podoliche”, è costellata da pietre e pietroline che cadono sulla carreggiata dopo il passaggio degli animali sui versanti della collina.

Ci si sente isolati e totalmente immersi nella natura. E’ d’obbligo spegnere lo stereo e aprire i finestrini dell’auto per godere dei suoni e dei profumi della macchia mediterranea.

 

Dopo qualche km, si supera un sentiero che conduce alla meravigliosa spiaggia di “porto Greco”. Dalla strada però non si vede e ne parleremo un’altra volta (alcune foto sul sito sono già pubblicate).

 

Superata anche la bellissima (ma purtroppo privata) baia di “Pugnochiuso”, sede di un rinomato centro turistico fondato da Enrico Mattei negli anni 60 e attualmente del gruppo Marcegaglia, si giunge all’incrocio che conduce a “cala della Pegola”.

Questa piccola baia è come un gioiello prezioso, una piccola gemma di mare cristallino incastonata tra due ripide pareti di roccia ricoperte da pini marittimi.

Qui è frequente trovare pescatori che, grazie alla posizione isolata e la tranquillità, trascorrono le loro giornate.

Unica nota dolente, che mi fa male ogni volta, sono le tracce di rifiuti abbandonati da "turisti" incoscienti (io li chiamo "bestie"), che pensano bene di lasciare qui la loro spazzatura sperando forse che un miracolo la faccia magicamente sparire.  La cosa, con grande difficoltà (data la distanza dal paese), viene in parte risolta dal Comune di Vieste o da generosi volontari…

 

Mi lascio alle spalle questi pensieri che mi innervosiscono e mi siedo sulle rocce su cui mi ero arrampicato poco prima per godere di una prospettiva della baia più elevata.

Che bello stare qui… ci resterei ancora ore… ma è quasi l’ora di pranzo e mi attendono i 20 km della strada di ritorno, non prima di fare una sosta presso la “torre dell’aglio”, che avevo superato poco prima all’andata, e da cui si gode una vista pazzesca su tutta la costa garganica.

Ne vale davvero la pena!!!

Scrivi commento

Commenti: 0