Carpino: storia e tradizione.

Le origini di questo paese risalgono all’anno mille quando gli ultimi abitanti dell’antica Uria, importante città che in passato sorgeva sulle rive dell’attuale laguna, si rifugiarono tra i boschi di carpino a pochi chilometri dal Lago di Varano, in cerca di luoghi meno insalubri.


Per quanto riguarda il nome, sembra correlato alla presenza di caprioli nei dintorni o ai carpini, alberi dal fusto alto diffusi in questa parte del territorio.

Con il passare dei secoli mutò prima in “Crapino” e poi successivamente in “Caprino”, fino all’attuale Carpino.

 

Caratteristico è il centro storico che rappresenta un vero gioiello di architettura.

Le case sembrano addossate l’una sull’altra e le strade sono piccoli vicoli intervallati da scalinate, fiancheggiate da caratteristici poggioli detti “Mugnal”, originali balconi a ballatoio che servivano non solo per accedere ai primi piani ma anche per trascorrere un po’ di tempo all’aperto.

Lungo il tracciato del centro storico, oltre a ciò che resta del Castello Normanno-Svevo, è possibile ammirare la Chiesa Madre, consacrata nel 1678 dal vescovo Vincenzo Maria Orsini a San Nicola di Mira.

 

Attirati dalla bellezza del suo centro storico e dal clima più secco e fresco rispetto alla costa, anche i turisti hanno scoperto la grazia di questo centro contadino. La valorizzazione, dalla seconda metà degli anni Novanta, delle tradizioni popolari e musicali, ha portato la città alla ribalta nazionale.

Il suo turismo culturale è in grado di diversificare e specializzare l’offerta turistica complessiva di questa area della Puglia e dell’Italia.

 

Oggi Carpino, apprezzato per le sue tradizioni, i suoi suoni e la sua cultura, costituisce una delle capitali della musica popolare e tradizionale italiana, fatta di sonetti provenzali, tarantelle popolari e serenate indimenticabili, di ritmi mediterranei che si amalgamano tutte insieme nelle notti d’estate in una delle manifestazioni folk più importanti al mondo: il Carpino Folk Festival.